Il 5 maggio 2018 ore 17 a Sarzano (Casina, RE) inaugura la mia mostra Re-ligo, reportage che documenta la vita liturgica ortodossa in alcune chiese di Reggio e provincia concesse alle comunità di rito orientale:
Centro convegni del Castello di Sarzano, 5-20 maggio 2018
progetto fotografico di Silvia Perucchetti
nell’ambito di Fotografia Europea 2018 circuito OFF
mostra a cura di Silvia Perucchetti, Roberto Carriero, Pier Domenico Rossi
- Mostra visitabile nei giorni: 5-6, 12-13, 19-20 maggio 2018 ore 10-13, 16-19
- Inaugurazione: sabato 5 maggio 2018, ore 17
CHE COSA DESCRIVE QUESTO PROGETTO
Il progetto Re-ligo di Silvia Perucchetti intende raccontare il microcosmo delle chiese cattoliche di Reggio Emilia e provincia concesse in uso ai culti cristiani orientali.
La CEI (Conferenza episcopale italiana) ha raccomandato ufficialmente la concessione dell’uso di edifici cultuali non più o scarsamente utilizzati in favore delle comunità cristiane non cattoliche.
In un panorama di sempre maggiore differenziazione culturale, il peso crescente dell’immigrazione rispetto alla popolazione residente ha come conseguenza l’introduzione di culture e confessioni religiose diverse da quelle tradizionali, in alcuni casi del tutto assenti in precedenza, in altri già inserite nel tessuto cittadino ma bisognose di nuovi e più ampi spazi di culto.
Questa trasformazione costituisce un caso del tutto peculiare, quasi simbolico, di convivenza religiosa: arredi, paramenti liturgici, opere d’arte preesistenti, lo stesso spazio architettonico coesistono con i nuovi arrivati. Colori liturgici dal diverso valore simbolico, differenti riti, differente calendario delle festività, differente impiego della luce (per esempio l’illuminazione al neon), differente uso degli spazi per i fedeli, differenti apparati musicali.
Ma ciò che le fotografie documentano non è una coesistenza passiva di oggetti e tradizioni: si tratta piuttosto di una “storia che si conserva e si trasmette”, nel senso indicato anche da papa Francesco (cfr Enciclica Laudato si’ par. 232).
Certe situazioni generano un cambiamento silenzioso ma visibile. Talvolta il rito della nuova comunità religiosa dà agli spazi liturgici nuova funzione e nuove regole: è il caso dell’abside nascosta dall’iconostasi, area interdetta alle donne e in cui il sacerdote effettua alcuni riti. Talora invece si afferma una nuova vita nel segno di una chiara continuità con il nostro passato: così le cantorie, oggi animate solo in circostanze concertistiche e ora “ripopolate” dal coro di fedeli.
I LUOGHI FOTOGRAFATI
La sostanza del progetto consiste in un reportage fotografico condotto in alcuni luoghi di culto in città e in provincia.
A Reggio Emilia:
- chiesa di San Zenone (Comunità ortodossa di rito bizantino del Patriarcato di Costantinopoli);
- Oratorio del Cristo (Comunità ortodossa rumena, in prevalenza composta da rumeni e moldavi);
- chiesa di San Giorgio (Comunità greco-cattolica di rito bizantino [Uniati], in prevalenza composta da Ucraini; alcuni aspetti del rito coincidono con quelli cattolico-occidentali);
A Novellara:
- chiesa della Beata Vergine del Popolo (di proprietà del Comune e dedicata alla Madonna della Neve per la Chiesa di Roma e alla Santa Trinità per la Chiesa Ortodossa russa del Patriarcato di Mosca; i riti cattolici e ortodossi si sono sempre alternati, diversamente da quanto accade altrove, e in occasioni importanti i sacerdoti sono presenti entrambi. La Comunità è composta da russi, ucraini, moldavi, rumeni, bielorussi e da un italiano convertito).
